I problemi più seri si incontrano sul Kilimanjaro dove, poiché i costi sono calcolati in base ai giorni di soggiorno in montagna, molti gruppi organizzati salgono alla cima lungo la via più rapida, senza considerare i 300 metri al giorno di dislivello. Sarebbe invece opportuno trascorrere alcuni giorni sulle montagne circostanti per acclimatarsi prima di affrontare la vetta principale.
Alcune agenzie stanno iniziando a offrire itinerari che tengono conto di questa necessità. E’ meglio spendere un po’di tempo in più per stare meglio e riuscire a conseguire il risultato. Scoprite dalle agenzie quante persone sono riuscite o meno a raggiungere la cima (o il Gilmans Point) nel corso delle loro ultime spedizioni. Domandate in quanti giorni hanno compiuto il trekking. Una salita sicura dovrebbe richiedere dagli 8 ai 10 giorni.
Una guida alpina inglese, esperta in medicina di montagna, era a capo di una spedizione al Kilimanjaro (5895m). Il gruppo si imbatté in una comitiva molto spaventata, di cui faceva parte un ragazzo di 17 anni collassato. La guida somministrò del desametasone, iniziando nel contempo una rapida e salutare discesa di quota. All’arrivo ad un rifugio, egli contattò con il suo telefono satellitare un medico inglese esperto in medicina di montagna, il quale consigliò di scendere ulteriormente di quota durante la notte. Due giorni dopo il ragazzo si era completamente ristabilito. Nessuno in quella comitiva aveva alcuna conoscenza sul mal di montagna tale da poter evitare la situazione d’emergenza. In quella giornata difficile tutti impararono tristemente qualcosa.